Sport, fiducia, senso di comunità : in dialogo con Daniele Cassioli

Ieri sera, presso Officina Badoni si è tenuto l’incontro fra la cittadinanza lecchese e Daniele Cassioli, atleta paralimpico nato con una cecità congenita e scrittore, che nel corso della sua vita ha conquistato, nella disciplina dello sci nautico, 25 titoli mondiali, 25 europei e 41 titoli italiani.
L’iniziativa, che ha visto una la partecipazione di un nutrito pubblico, è stata organizzata dalla nostra Cooperativa in collaborazione con la nostra libreria sociale Mascari5 libri, cose, persone, nell’ambito del progetto “Interventi a favore delle persone con disabilità sensoriale nel territorio provinciale di Lecco. Dalle attività di sostegno all’inclusione scolastica a una prospettiva di lavoro complessiva a partire dalla progettazione individuale (L. 328/2000 – L.r. 25/2022)” promosso da Cooperativa sociale La vecchia Quercia insieme a Conferenza dei Sindaci e Impresa sociale Girasole.
Un momento di riflessione e sensibilizzazione ai temi delle disabilità sensoriali che, come ha spiegato la nostra Presidente Ingrid Bonaiti, si colloca all’interno di un articolato lavoro di rete territoriale: “la Cooperativa La Vecchia Quercia, che è Ente accreditato da ATS Brianza per operare all’interno delle Scuole con alunni sordociechi, lavora con un’équipe multidisciplinare composta da figure altamente specializzate come tiflologhe, psicopedagogiste, coordinatrici ed educatrici professionali.
Le nostra équipe è stata coinvolta, all’interno del Piano di Zona Unitario, in un lavoro di analisi dei bisogni dei ragazzi con disabilità sensoriale: da questo processo è emersa la forte necessità di lavorare sulla dimensione del tempo etra-scolastico, e il desiderio di sperimentarsi attraverso lo sport.
Da qui, nel corso degli anni abbiamo cominciato a organizzare, facendo rete con le associazioni sportive e gli Istituti scolastici del territorio, svariate attività sportive -dall’arrampicata alla scherma e al trekking- ma anche incontri a supporto delle famiglie e momenti di aggregazione presso la nuova ausilioteca, attivata presso la Biblioteca Civica di Lecco insieme al Comune.”
Quello lecchese è infatti un territorio che conta più di ottanta associazioni sportive – ricorda Emanuele Torri Assessore Istruzione e Sport del comune di Lecco –ha una grande storia sportiva alle spalle, è la prima città in Italia per la capacità di coinvolgimento dei bambini nelle attività sportive e ha tutto il potenziale per accogliere le persone che vogliono praticare attività outdoor.
Una città in cui già sono presenti realtà che si occupano di sport “per tutti” e occasioni di incontro fra atleti con e senza disabilità, che deve continuare in questo percorso di dialogo volto alla costruzione di un contesto sempre più accogliente e arricchente.
Insieme alla nostra collega psicopedagogista Linda Pirovano, con Daniele Cassioli sono stati affrontati moltissimi temi legati allo sport e al senso di comunità.
In primo luogo, abbiamo parlato del senso del termine “educare”, “educere”, che significa in primo luogo “tirare fuori, valorizzare” e di quanto gli adulti in primo luogo, e la comunità tutta abbiano grande responsabilità nei confronti dei ragazzi in questo processo.
“Lo sport”, ci racconta Daniele “permette alle persone di esprimersi, di sperimentare le proprie capacità e di metterle in una relazione positiva con quelle degli altri, condividendo le medesime difficoltà e lavorando insieme non per vincere, ma per raggiungere risultati comuni.”
Oltre a quello della comunità, con il nostro ospite abbiamo parlato un altro grande contenitore educativo: la famiglia, ossia un luogo in cui è bello riuscire a sviluppare quella energia positiva e collaborativa che permette di affrontare vittorie e cadute in modo sicuro e sereno, lasciando aperta la possibilità, anche a un ragazzo con disabilità, di sperimentare e sbagliare, di confrontarsi anche con sentimenti negativi come con rabbia e frustrazione, che sono parte della vita di tutti.
Importante è dunque ad agire con sicurezza, ma anche con fiducia: con il coraggio, cioè, di riconoscere la paura di credere nella buona volontà e nella sincerità delle persone che ci stanno intorno, e saper correre il rischio di confidare negli “altri”: perché “cum petere” significa impegnarsi per un obiettivo comune.
E proprio sulla necessità di lavorare su obiettivi comuni riflette Emanule Manzoni, Presidente della Conferenza dei Sindaci e Assessore al Welfare e ai Servizi Sociali del Comune di Lecco : nel contesto della società iperperformante odierna, la comunità ha il compito di investire tempo e risorse in percorsi collettivi di che permettano il pieno sviluppo della persona, nessuno escluso.